Atac, a proposito di multe e assenteismo

In data 27 novembre 2018 “Il Messaggero”, in cronaca di Roma, riportava un articolo a firma di Lorenzo De Cicco dal titolo “Roma, guida al cellulare e semafori rossi: il mezzo milione di multe (non pagate) prese dagli autisti Atac” .

I fatti, risalenti al 2010/2013, vengono descritti in maniera subdola e non veritiera.
Subdola, perché si dà ad intendere che parte del debito (499.807,24 euro) è colpa degli autisti, che “non hanno pagato le multe”! La questione non sta né in cielo né in terra; vero, le multe arrivano ad Atac (proprietaria dei mezzi) e non può essere diversamente, ma immediatamente l’Azienda le fa recapitare attraverso la posta interna al responsabile del mancato rispetto del Codice della Strada. Le multe non solo venivano pagate e vengono pagate ma, a seconda della gravità della contestazione, si aggiunge un procedimento disciplinare in base al R.D. 148/31.
Nell’articolo si scrive “Scorribande col semaforo rosso, guida al cellulare, autovelox, incidenti. Ma anche macchine di servizio sorprese a sfrecciare sulle corsie preferenziali, senza lo straccio di un’autorizzazione”. Il tutto per mettere all’indice gli autisti, colpevolizzare e scaricare sul personale la “cattiva gestione”. Nessun distinguo, nessun chiarimento, nessun approfondimento! Solo per dare in pasto ai cittadini, agli utenti, un capro espiatorio!

Lo stesso meccanismo è stato applicato in riferimento al famoso “Assenteismo”.
Sempre lo stesso Lorenzo De Cicco, su “Il Messaggero” del 3 agosto 2018, “buttava giù” due righe tanto per scrivere solo ed esclusivamente contro gli autisti: “1 autista su 4 in licenza” ! Gergo militare! Si chiamano ferie o permessi! Se si scava e si vogliono scrivere fatti e notizie vere, vengono fuori situazioni in cui –è documentato (farsi dare da Atac i dati)– la maggioranza degli autisti supera i 40 giorni (gg) di ferie da “consumare” degli anni precedenti, con punte che lambiscono i 100 gg di arretrate “ferie non godute”!
Durante l’anno si maturano 26 gg più 4 gg di festività soppresse: totale 30 gg.
Tra la metà di giugno e la metà di settembre, l’azienda programma un piano ferie.
Ogni autista ha la possibilità di 2 settimane di ferie compresi i riposi; in alcuni casi (situazione rara) il massimo arriva alle 3 settimane compresi i riposi, se gli stessi riposi risultano essere di domenica! La turnazione consente una media nell’anno di 22 riposi domenicali per cui 30 domeniche sono lavorate, oltre a effettuare il turno nelle altre festività!
Nei fatti un’autista non usufruisce dei giorni di ferie spettanti annualmente!

Non contento, ecco che allora Lorenzo De Cicco va ad accusare di “assenteismo”chi si permette di richiedere “diritti” che la legge Italiana stabilisce in favore dei lavoratori, per determinate esigenze familiari! Dunque la 104 e la 151 sono leggi in favore dei fannulloni, secondo la filosofia di Lorenzo De Cicco e non solo! L’illuminato giornalista scrive testualmente: “L’assenteismo è un vecchio vizio nella partecipata dei trasporti più grande d’Italia, il tasso di forfait dal servizio, ferie escluse, scavalla il 13% da anni. Ora che l’azienda è finita sotto concordato preventivo, con la marcatura stretta del Tribunale fallimentare, l’andazzo deve in qualche modo finire”. Come si permette? Ci sono le leggi, sentenze di Cassazione che sanciscono tale diritto! Chi fa il furbo sarà perseguito come è prescritto dalle stesse leggi… per cui si vuole solo “sparare“nel mucchio! Non si può accettare l’equazione malattia=assenteismo. La percentuale delle assenze per malattia tra i conducenti si aggira intorno al 5,5%, solo che occorre puntualizzare: disturbi gastrointestinali, vescicali, mal di testa, disturbi lombosacrali, ecc… possono essere sopportabili dietro una scrivania, al chiuso, in ufficio confortevole, non di certo alla guida di un mezzo per oltre 6,30 ore continuative nel traffico di Roma, oltretutto in mancanza di servizi igienici ai capolinea!

Antonio Senes

ass.indipendenza.info@gmail.com – info@rivistaindipendenza.org

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